Ago 27, 2015 | Famiglia
Abbiamo il piacere di riportarvi l’esperienza diretta di una partecipante al nostro corso preparto
Sono Ilaria, mamma di Nicolò un magnifico torello nato da parto naturale una sera di primavera.
Dal primo giorno che ho saputo di essere incinta mi sono dedicata allo studio della gravidanza e del parto.
Ero un po’ spaventata dai racconti di tutte,
di come le prime gravidanze sono più delicate, di quanti cesari si fanno in questo periodo, delle mille complicazioni del parto, etc.
Un giorno mia nonna mi racconta che ai suoi tempi obbligavano le puerpere a stare a letto, allungando di molto i tempi del parto e rafforzando il dolore, ma lei aveva letto in una rivista storica che le partorienti indigene di non so che regione né di che epoca (questo non se lo ricordava), si isolavano in un posto tranquillo, scavavano una piccola fossa sopra la quale si inginocchiavano per dare alla luce, cosi al suo secondo parto lei fece lo stesso (senza fossa ovviamente): si nascose dalle suore, che allora erano le infermiere per eccellenza, si inginocchiò per tutto il travaglio finché non sentì la testa del bimbo pronta per uscire.
Solo a quel punto chiamò le infermiere.
Quando mi raccontò questo, mi disse seriamente “guai a te se rimani ferma a letto quando sarà il momento! Muoviti, stai in piedi o in ginocchio, il bambino deve andare in giù non in su!” Ormai la teoria del “camminare” è accettata, ma non avevo pensato alla gravità come alleata del parto e mi sono resa conto che alla fine siamo animali, e come tali la Natura ci ha disposto di tutti i mezzi per arrangiarci nel migliore dei modi.
Il nostro istinto è quello di sopravvivere non di perire. Ma allora perché tutti questi casi di complicazioni, perché queste eccessive ospedalizzazioni?
Capii che la risposta era la stessa la quale per cui mi stavo informando cosi tanto: la paura.
Le donne arrivano al parto sapendo che sarà un dolore insopportabile, che probabilmente ci saranno problemi per loro e/o per il bimbo, che sarà l’esperienza più traumatica della loro vita.
Cosi quando arriva il momento, sono paralizzate dal terrore, rigide e avversarie; invece di assecondare il lavoro del corpo e aiutarlo nella sua naturale funzione, lo contrastano e ostacolano, dando origine a difficoltà, imprevisti ed eccessivo dolore.
Nelle mie ricerche ho scoperto che non ero la sola ad aver intuito questo meccanismo di sofferenza, anzi molte altre donne, più avanti di me hanno scoperto, o riscoperto, metodi naturali di preparazione al parto naturale.
Ed è qui che ho conosciuto la dr.ssa Carlotta Di Giusto.
Un medico di mia conoscenza con la quale mi stavo confrontando sul tema, mi consigliò di parlarne con lei. Quando la contattai ero in quasi in 36 settimane..ero quasi alla fine, inoltre abitando all’estero era abbastanza difficile sincronizzarsi, ma la dr.ssa è stata davvero disponibilissima: si è offerta di seguirmi tramite skype e di accompagnarmi nelle ultime settimane educandomi alla gestione controllata del dolore.
Entrambe sapevamo che il tempo era poco e la distanza un ostacolo (a volte l mancanza di rete e i tagli di connessione non era certo di aiuto), e molto dipendeva da me, dalla mia costanza e impegno, ma ci provammo comunque.
Ho cominciato ad avere delle doglie strane alle 4 della mattina del lunedì, leggermente dolorose, ma non molto, tipo dei leggeri crampi, ma non ci ho dato troppa importanza dato che era una settimana che iniziavo ad avere dolori e dopo qualche ora smettevano; solo che queste erano leggermente diverse.
All’inizio era una ogni ora circa, poi a metà mattinata ho perso una goccia di sangue, e lì ho capito; le doglie pian piano si facevano più frequenti.
Ho cominciato a mettere in pratica le tecniche che la dr.ssa Di Giusto mi aveva insegnato: ogni volta che sentivo che stava per arrivare una contrazione deviavo l’attenzione su un altro punto del corpo, nel mio caso stringevo il pugno, e associavo a questo una respirazione controllata, lunga e profonda per ossigenare il corpo e non ostacolare il “lavoro” della contrazione.
Man mano che le contrazioni si facevano più forti cambiavo tipo di respirazione, secondo le disposizioni della dottoressa.
Tra una contrazione e l’altra invece cercavo di rilassarmi e rilassare tutti i muscoli il più possibile, di modo che il mio corpo fosse sempre (abbastanza) risposato per affrontare al meglio la contrazione successiva.
Sono riuscita a controllarmi così fino alle 18. A quell’ora le contrazioni erano ogni 4 minuti già da un’ora e mezza. Sono andata in ospedale a piedi (circa 1km) e sono entrata alle 19 che ero dilatata quasi 4cm.
A quel punto le doglie hanno cominciato ad essere veramente forti e faticavo a controllarmi, avrei avuto bisogno di piu tempo per prepararmi e a volte mi sono fatta sopraffare dal dolore, ma stato tutto abbastanza veloce. Alle 23 ero completamente dilatata e sono andata in sala parto.
All’una di notte del martedì è nato Nicolò.
Il mio è stato un parto totalmente naturale, di 6 ore e per essere un primo parto devo dire che è stato abbastanza veloce.
Le ostetriche che mi hanno aiutata si sono complimentate per il modo in cui ho affrontato il parto, e per aver aspettato ad arrivare in ospedale con una dilatazione più che giusta. Per questo devo ringraziare la dr.ssa Di Giusto.
Non avrei potuto farlo senza la tecnica di controllo e la verità è che la sto consigliando a tutte le conoscenti in gravidanza. Per il prossimo parto mi preparerò con tempo di modo da poter godere ancora di più di quello che è un momento unico e irrepetibile di unione profonda tra madre e figlio.
Registrati e riceverai via mail la scheda dettagliata del corso pre parto
Ago 27, 2015 | Famiglia, Ragazzi
E’ partito il conto alla rovescia: Inizia la Scuola!
Una bellissima avventura per alcuni, un terribile fine vacanza per altri.
Ma come gestire il rientro a scuola?
Ogni bambino/adolescente vive questo momento come uno stravolgimento del proprio quotidiano e per molti iniziano esperienze mai vissute, che portano ad un aumento di stress e di pressione psicologica che possono creare sensazioni di disagio.
- Insicurezza
- Timidezza
- Paura di non sentirsi accettato nel gruppo
- Ansia
La psicologia dei più giovani, mescolata all’inesperienza, porta ad amplificare molte delle sensazioni e dei pensieri, e le famiglie devono essere in grado di gestire in modo costruttivo questi momenti che si riveleranno esperienze fondamentali ed indimenticabili per tutti i ragazzi.
Anche i genitori vivono un’esperienza nuova e non sempre riescono ad aiutare in modo costruttivo i propri figli, trovando delle difficoltà nel comprendere le loro dinamiche psicologiche per dare il giusto sostegno.
Senso di responsabilità, gestione dello stress, motivazione, obiettivi
La scuola è come una palestra della vita futura, e dovrebbe essere vissuto il tutto in modo costruttivo e positivo, per riuscire a cogliere da questa esperienza il meglio, vivendolo in serenità e consapevolezza.
Lasciata consigliare e sostenere con la nostra consulenza, siamo lieti di poterti dare un aiuto concreto per gestire al meglio ogni momento di stress con i giusti mezzi!
Contattaci gratuitamente!
Lug 30, 2015 | Benessere, Famiglia
Molto spesso i due termini isolamento e solitudine vengono associati, se non addirittura confusi.
Facciamo quindi un po’ di chiarezza.
Che cos’è l’Isolamento?
La cosa fondamentale da considerare che chi si isola non è per forza costretto e il più delle volte non si sente solo.
Infatti, questa situazione, può essere dettata da un’esigenza cercata direttamente dalla persona stessa.
Un esempio è dato da chi utilizza internet o il virtuale in generale.
Le persone tendono così a sentirsi partecipe di un mondo non reale per trasformarsi così nel vero mondo di riferimento.
Anche le situazioni di alcool e droga portano ad un isolamento “sereno”. L’isolamento porta a innalzare una barriera tra il soggetto e gli altri.
Isolamento quindi come situazione ‘creata’ dal soggetto.
Che cos’è la solitudine?
Per assurdo ci si può sentire soli anche se si è circondati costantemente da numerose persone.
La solitudine è una condizione psicologica che porta a vivere situazioni di disagio molto forte:
- sofferenza
- incapacità di confronto
- paura del giudizio
- depressione
Superarla non è impossibile; è necessario entrare in relazione con se stessi per capire cosa ci porta a sfuggire dal rapporto con gli altri.
Due aspetti della nostra società ben radicati, nei quali ognuno di noi ha avuto occasione di provare una o l’altra condizione di isolamento e solitudine, indistintamente dalla classe sociale o dall’età.
Dal bambino all’anziano, isolamento e solitudine si nutrono indistintamente del nostro disagio quotidiano.
E’ bene non sottovalutare questi due aspetti che sono un segnale chiaro di un disagio che va affrontato con i giusti mezzi a disposizione.
Se vuoi approfondire l’argomento di isolamento e solitudine o altri, registrati e sarai contattato al più presto.
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Giu 8, 2015 | Famiglia
Corso di preparazione al parto e autoipnosi per la gestione del dolore in travaglio
Verranno apprese tecniche utili per:
- aumentare la sicurezza della futura mamma
- ridurre il dolore in travaglio
- rendere il parto un evento più naturale
I corsi saranno tenuti dalla dott.ssa Raffaella Grosso, psicologa e psicoterapeuta presso lo studio medico Nitens Corso Piave 28 Novi ligure (AL) e presso lo studio medico di via Grande 73 Livorno a partire dal 15 settembre per 8 incontri settimanali (Costo euro 280)
Per informazioni e per prenotare chiamare il 3394925638
scarica il flyer corso preparto
Mag 8, 2015 | Benessere, Famiglia, Salute
Finalmente ci siamo: ESTATE!
Via il freddo ed i vestiti, pronti a scoprirci di più, per godersi il sole e l’abbronzatura tanto sognata d’inverno.
Ma per molti di noi, un pensiero inizia a martellarci in testa:
- sono grasso/a
- si vede la pancia
Tutti hanno avuto un pensiero simile prima o poi, ma per alcuni questa preoccupazione si trasforma in un disagio molto forte o ansia, sia per le donne che per gli uomini, condizionando il nostro benessere mentale.
Da un semplice pensiero negativo, infatti, il passo è breve e questa consapevolezza si trasforma in una fonte di stress quotidiano.
In alcuni casi, si finisce in patologie più gravi quali stati depressivi invalidanti, con conseguenze molto serie per la salute psico-fisica.
Tendiamo ad esagerare nel giudicare il nostro aspetto fisico?
Studi scientifici mettono in evidenza come, molto spesso, amplifichiamo un processo di auto-oggettivazione; il nostro corpo viene trattato come un oggetto e si diventa molto critici verso se stessi con una visione distorta della realtà.
Tutto questo è accresciuto dalle immagini della tv o delle riviste di corpi perfetti delle stars.
Quindi per tutti i “comuni mortali” tutto risulta più difficile.
Palestra, jogging, zumba, piscina e poi creme, integratori, tisane e diete possono sicuramente aiutare ma non sono sicuramente i soli strumenti giusti.
Questo perché, nonostante l’impegno e gli sforzi profusi, non ci sentiamo sufficientemente soddisfatti.
Come risolvere (o anticipare) questo disagio?
Quello che più conta è riconquistare una sintonia con la propria immagine corporea: questo ci permetterà anche di mantenere uno stile alimentare più sano e svolgere attività fisica con la giusta soddisfazione.
Iscriviti al nostro corso
IN FORMA E FELICI
Nel gruppo verranno apprese abilità e tecniche per entrare in sintonia con la propria immagine corporea, seguire con facilità uno stile alimentare più sano, aumentare la fiducia in se stessi.
Durata: 5 incontri di 2 ore in gruppo